Tre decenni di storia, centinaia di volontari, centinaia di migliaia di persone intervenute, decine di mesi di preparativi. Volendola riassumere in due righe, la festa del Culatello di Zibello potrebbe essere definita così.
E’ una storia gloriosa, costellata di successi, quella che accompagna l’importante evento locale. E’ la storia di uomini e donne che, senza chiedere nulla in cambio, si sono lungamente prodigati per il bene del paese. E’ anche la storia di un prodotto, dal nome quasi irriverente, che ha portato Zibello nel mondo.
Quando, nel 1986, per iniziativa dell’Amministrazione comunale, la manifestazione è nata doveva trattarsi di una semplice festa di piazza, una delle tante caratterizzate da buona tavola e musica, per salutare l’arrivo della bella stagione dopo i lunghi inverni trascorsi tra gelo e nebbia: componenti climatiche che, certo, non sono tra le più amate dalla gente, ma sono fondamentali per la miglior stagionatura, e quindi per la qualità, del “Re dei salumi”.
L’idea, che ha visto al lavoro diverse persone del paese (col timore, più che fondato, di dimenticare qualcuno, citiamo sicuramente gli indimenticati Titti Malmaturi, Claudio Pegurri e Attilio Demaldè, che ci hanno da tempo lasciati, ed il sindaco di allora Luciano Panelli), ha ben presto preso piede, diventando rapidamente il più importante, ed atteso, evento locale. Col tempo è nata l’associazione per la tutela del culatello di Zibello (formata da varie associazioni locali), si sono avvicendati volontari e presidenti (non si può dimenticare Paolo Sperlari, anche lui “andato avanti”, come dicono gli alpini, e che per molto tempo ha guidato il sodalizio promotore), il culatello ha ottenuto il riconoscimento della Dop (grazie all’iniziativa dell’allora sindaco Gaetano Mistura e del vicesindaco Manuela Amadei) e la kermesse si è allargata sempre di più arrivando ai risultati straordinari che oggi è capace di ottenere, richiamando migliaia e migliaia di persone tutti gli anni. Sono cambiati i volontari (per l’inevitabile ricambio generazionale), sono cambiate anche le associazioni organizzatrici che si riuniscono in un comitato coordinato dalla Pro loco. Non è cambiata però la sostanza, quella di una fiera a tutti gli effetti, dedicata ad un prodotto attorno al quale Zibello, e la Bassa Parmense, hanno saputo costruire il loro successo.
E da qui, ogni anno si riparte, con una formula consolidata ma, allo stesso tempo, con appuntamenti sempre più spettacolari e programmi sempre più variegati. E, nel piatto, sempre protagonista,